
In questo articolo affrontiamo un argomento che sta certamente a cuore a tutti i contribuenti che negli ultimi 12 mesi si sono sottoposti a cure dentistiche.
Parliamo infatti di detrazione fiscali
Detrazione per spese dentistiche: come e su cosa si applica
Iniziamo col dire che le spese odontoiatriche rientrano nel novero delle detrazioni previste per le spese mediche e sanitarie e sottostanno dunque alle medesime regole.
Il costo del dentista, in sostanza, essendo un costo sanitario può essere detratto dall’iperf nella quota prevista del 19%. Esattamente come per tutte le altre spese sanitarie.
Allo stesso modo è fissata una franchigia di 129,11 euro. Questo significa che la detrazione non si applica nel caso in cui l’ammontare delle spese sostenute durante l’anno si attesti al di sotto di questa cifra.
Non è previsto invece un tetto massimo di spesa e questa è senza dubbio una buona notizia considerato che i costi per le cure dentistiche di solito sono abbastanza elevati (l’ISTAT nel 2015 riporta una spesa media annua per famiglia di circa 500 euro).
Ma vediamo più in dettaglio su quali costi si applica la detrazione per spese dentistiche.
Rientrano tra queste le terapie specialistiche, come ad esempio la cura delle carie, delle parodontiti e delle gengiviti; gli esami e i controlli ordinari, come ad esempio le radiografie, allo scopo di verificare la salute dentale dei pazienti; le prestazioni chirurgiche, anche quelle per la correzione degli inestetismi; l’acquisto, l’affitto e la manutenzione di dispositivi sanitari, come le protesi dentarie; l’acquisto di farmaci e le spese sostenute per i trattamenti di implantologia.
Tutto chiaro, no?
Detraibili solo i pagamenti tracciabili
Dal primo gennaio 2020, tuttavia, occorre tener conto anche di un’importante novità.
La detrazione per spese dentistiche, come per tutte le altre spese mediche, è applicabile solo nel caso in cui i pagamenti siano tracciabili elettronicamente.
Quindi, in pratica, non sono compresi i pagamenti in contanti ma solo quelli effettuati con POS, bonifico e assegni.
Due sono le eccezioni a questa regola: la detrazione del 19% è prevista sempre (quindi anche con pagamento in contante) nel caso di acquisto di medicinali e dispositivi medico-sanitari, e per visite e sedute effettuate presso strutture convenzionate con il SSN.
Per ulteriori informazioni sul tema detrazioni fiscali non esitate a scriverci o contattare il nostro studio.