L’osteoporosi è una patologia cronica che colpisce la struttura delle ossa provocandone il progressivo indebolimento.
Si tratta di una malattia molto comune e diffusa soprattutto tra le persone anziane: una donna sue 2 e un uomo su 5 sono soggetti a fratture da osteoporosi dopo i 50 anni.
Le probabilità di sviluppare fratture di varia entità all’apparato scheletrico dunque aumentano progressivamente con l’età.
In ragione di ciò ci siamo chiesti se possa esistere un nesso tra osteoporosi e impianti dentali con particolare riferimento ai casi di fallimento implantare.
Proviamo a fare chiarezza in merito riportando i risultati di una importante ricerca effettuata negli ultimi anni.
Osteoporosi e impianti dentali? Si può!
Chi soffre di osteoporosi è soggetto alla progressiva demineralizzazione delle ossa che diventano così sempre più fragili.
Questo lascerebbe supporre che i pazienti affetti da questa patologia possano avere più probabilità di incorrere in fenomeni di fallimento implantare; che, in buona sostanza, nei pazienti con ossa mandibolari caratterizzate da bassa densità, l’osteointegrazione degli impianti non possa avvenire con successo.
Tuttavia uno studio del 2019 pubblicato sulla rivista scientifica di settore Journal of Dental Research sembrerebbe escludere questa eventualità.
All’evidenza dei fatti non è stata riscontrata alcuna correlazione tra osteoporosi e impianti dentali non andati a buon fine. Anzi, la percentuale di sopravvivenza degli impianti sul campione di pazienti analizzati ha superato il 95% a distanza di 5 anni.
Ma con alcuni piccoli accorgimenti…
Ciononostante per i pazienti osteoporotici è importante prendere alcuni accorgimenti, al fine di prevenire eventuali casi di fallimento implantare.
Tra questi l’adozione di tecniche chirurgiche a basso impatto e l’utilizzo di impianti dentali adatti alla struttura dell’osso sul quale dovranno essere integrati.
Si consiglia inoltre di sospendere l’assunzione di farmaci specifici per l’osteoporosi durante l’implementazione della terapia implantare in modo da ridurre al minimo il rischio di osteonecrosi.
Al netto di tali, dovute, precauzioni ribadiamo dunque l’idoneità dei pazienti affetti da questa patologia a sottoporsi a interventi di innesto di impianti dentali, come dimostrano dai risultati dello studio sopra citato.