
La parodontite è un’infiammazione acuta del parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti duri e molli che sorreggono il dente e lo tengono attaccato all’osso mandibolare.
Tale infiammazione può assumere forme più o meno gravi che possono implicare anche la perdita degli elementi dentari interessati.
Questa eventualità può essere scongiurata grazie a una diagnosi precoce e quindi alla messa in atto di una procedura di cura della parodontite personalizzata per ciascun paziente.
Diagnosi della parodontite
La compilazione della cartella parodontale è il primo fondamentale passo da compiere per la formulazione di un piano terapeutico efficace.
Si tratta di un esame diagnostico del cavo orale che offre una panoramica complessiva dello stato di salute di denti e gengive.
In base alla cartella parodontale il medico odontoiatra ha la possibilità di definire in maniera precisa una cura per la parodontite commisurata alle esigenze terapeutiche del singolo paziente.
La patologia può manifestarsi infatti secondo diversi livelli di gravità:
- Può essere di tipo cronico e aggredire i tessuti del parodonto in maniera lenta ma progressiva con periodi di aggressione più rapida e pronunciata. Questa è la forma di parodontite più frequente e diffusa tra gli adulti, ma può verificarsi a qualsiasi età.
- La parodontite può manifestarsi anche in correlazione con altre malattie sistemiche, come ad esempio leucemia, diabete, morbo di chron o altre patologie di tipo genetico. Tuttavia non sempre è facile stabilire se l’infiammazione gengivale sia causa o conseguenza di queste patologie.
- Una delle forme più gravi è la parodontite necrotizzante, caratterizzata da necrosi progressiva dei tessuti gengivali, del legamento parodontale e dell’osso alveolare. Questo tipo di lesioni sono solitamente riscontrabili nei soggetti affetti da infezioni da HIV, malnutrizione, immunodepressione e stress.
Cura della parodontite
Una corretta ed efficace cura della parodontite si concentra innanzitutto sulla riduzione dei fattori di rischio e su una seconda fase di pulizia dentale profonda per la rimozione di tartaro e placca.
Come sempre l’igiene orale quotidiana è fondamentale e deve comprendere anche l’uso del filo interdentale e di un collutorio a base di clorexidina.
Nei casi più ostinati il medico dentista può prescrivere una terapia a base di antibiotici, mentre la chirurgia è una soluzione per casi estremi, ove sia necessario rimuovere la tasca e rimodellare l’osso.
L’estrazione del dente interessato infine può avvenire nei casi irrisolti.