Rivelatori di placca: a cosa servono e come si utilizzano

rivelatori di placca

Vi abbiamo già accennato in precedenza ai cosidetti rivelatori di placca, i quali si dimostrano assai utili per l’individuazione di accumuli di placca batterica anche in punti particolarmente difficili da raggiungere. Molto spesso, in effetti, tali depositi sono difficili da individuare ad occhio nudo, soprattutto se sono di recente formazione o quando i denti sono stati appena lavati con spazzolino, dentifricio e colluttorio. In questo articolo abbiamo deciso di tornare sull’argomento allo scopo di comprendere meglio il loro ruolo e il loro funzionamento come dispositivi per l’igiene orale e per la prevenzione delle malattie dentali come carie e parodontite.

Cosa sono i rivelatori di placca

I rivelatori di placca altro non sono che particolari sostanze coloranti che nel momento in cui vengono applicate e distribuite sulla superficie dei denti mettono in evidenza la presenza di depositi e accumuli. Sono quindi molto utili ai medici dentisti allo scopo di verificare lo stato di salute dentale del paziente e consentono di predisporre gli opportuni interventi per la loro rimozione. Possono tuttavia essere utilizzati anche a casa in modo che il paziente possa rendersi conto dell’efficacia delle proprie azioni di pulizia dentale.

Rivelatori di placca: metodi di applicazione

L’utilizzo domestico dei rivelatori di placca può essere effettuato seguendo due differenti metodi di applicazione. In entrambi i casi comunque è buona norma pulire bene i denti prima della rilevazione. Il primo metodo consiste semplicemente nel tamponare la superficie dentale con un tampone o un batuffolo di cotone precedentemente imbevuto con l’apposita sostanza colorante; il paziente dovrà quindi distribuire il rivelatore con la lingua su tutte le superfici. Il secondo metodo invece si esegue con semplici sciacqui orali di una soluzione formata da acqua e alcune gocce di colorante. Infine esiste anche un terzo metodo che presuppone la masticazione di una speciale cialda colorante che il paziente deve passare in maniera accurata su tutte le superfici dentali.

Molto spesso i rivelatori di placca possono assumere una doppia colorazione dovuta alla presenza di depositi di “età” differente: così la placca di formazione recente assumerà una colorazione rossastra, mentre quella più vecchia (e anche più spessa) tenderà al blu.