Sbiancamento dentale: a che età si può fare

sbiancamento dentale a che età si può fare

“Mamma, Papà… vorrei fare lo sbiancamento dei denti!”

Se hai sentito pronunciare questa frase dai tuoi figli e non sai se è il caso di sottoporli a questo trattamento, vogliamo dirti la nostra.

Lo sbiancamento dentale è uno degli argomenti più dibattuti quando si parla di ottenere un sorriso smagliante. Purtroppo vi sono però molti miti e leggende che accompagnano questo tema. Sempre più pazienti entrano oggi negli studi odontoiatrici chiedendo un parere professionale sulle diverse tecniche di sbiancamento dentale e gran parte di queste sono giovani o giovanissimi.

È comune che sui denti dei più giovani siano presenti delle discromie che derivano spesso da traumi, fluorosi, patologie della struttura del dente o terapie farmacologiche assunte durante lo sviluppo. Alcuni di questi sono fenomeni che possono essere prevenuti grazie a controlli periodici dal proprio dentista senza dover dunque necessariamente sottoporsi allo sbiancamento, ma piuttosto orientando il paziente verso altre tecniche.

Quindi a che età si può fare lo sbiancamento?

Te lo spieghiamo subito. La camera pulpare (ovvero lo spazio cavo all’interno del dente dove si trova la polpa dentaria) segue il processo di crescita dentale fino alla fine dell’adolescenza.

Poiché lo sbiancamento sfrutta l’azione di alcuni agenti chimici questi potrebbero causare un’irritazione della polpa dentaria in un paziente adolescente causando dunque un’ipersensibilità.

Ecco perché sconsigliamo qualsiasi tipologia di sbiancamento fino ai 16 anni.

Il nostro consiglio sullo sbiancamento

In primo luogo, consigliamo di sviluppare una costante routine dell’igiene orale: senza alcun dubbio, effettuando tutti i consueti passaggi (che abbiamo raccontato in altri articoli del blog) i benefici saranno ben visibili sin dai primi giorni. Rivolgendosi al proprio medico odontoiatra sarà possibile eseguire un’accurata pulizia dentale (o detartrasi) e definire insieme modalità alternative per intervenire sulle discromie dei denti o sul loro colore non perfettamente bianco.

Sconsigliamo, inoltre, i metodi di sbiancamento fai-da-te, ovvero i famosi “rimedi della nonna”. Questi vengono spesso considerati innocui perché naturali, ma in realtà presentano insidie legate alla loro acidità (come nel caso dell’utilizzo del succo di limone) o al loro potere abrasivo.

Quindi, prima di intraprendere il trattamento sbiancante, è opportuno sottoporsi ad una visita dentistica per accertarsi che non sussistano controindicazioni, come l’età in primis, ma anche carie e ipersensibilità.

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