
L’usura dentale è un problema che affligge un numero sempre più elevato di persone. Negli ultimi anni, in particolare, abbiamo assistito a un sensibile incremento di casi di usura in soggetti di ogni età.
Il consumo dello smalto può riguardare qualsiasi tipologia di superficie dentale: denti anteriori e posteriori, dell’arcata superiore e inferiore.
I sintomi sono abbastanza evidenti: rapido e progressivo ingiallimento dello smalto, deciso aumento della sensibilità dentinale a contatto con cibi e bevande calde e fredde, mal di denti.
Quali sono le cause di questo fenomeno? E quali sono i possibili rimedi e le terapie che possono essere adottati per curarlo?
Ne parliamo in questo articolo.
Le cause dell’usura dentale
L’invecchiamento è senza dubbio una delle cause principali dell’usura dentale. Tuttavia l’aumento dei casi negli ultimi mette in evidenza anche la possibile incidenza di altre cause.
Tra queste riscontriamo in particolare l’uso troppo aggressivo dello spazzolino sulla superficie dentale, il contatto frequente dello smalto con cibi molto acidi e la presenza di reflusso gastroesofageo.
A questi si aggiungono tutti quei fenomeni che in generale provocano attrito, erosione e abrasione della superficie dentale.
Ci riferiamo in particolare al cosiddetto bruxismo, un disturbo che se non viene curato per tempo può assumere nel tempo forme davvero debilitanti per il paziente.
Quindi come intervenire nei casi di usura dentale?
Prima di tutto è importante che il medico dentista risalga alle cause del disturbo.
Nel caso ad esempio si tratti di bruxismo può essere efficace l’utilizzo di un apposito bite durante le ore di sonno.
Se invece il consumo è dovuto al frequente contatto con sostanze acide allora è bene adottare una dieta ad hoc in modo da evitare certi tipi di cibi e bevande.
Ma nel caso in cui il “danno” sia già stato fatto e l’usura si presenti in uno stadio già avanzato?
In tal caso si possono mettere in atto interventi di ripristino volti, appunto, a ristabilire la struttura originaria degli elementi dentari usurati con l’utilizzo di materiali compositi o ceramici e, nei casi più gravi, tramite l’applicazione di corone.
Ad ogni modo spetta al medico dentista, dopo opportuna visita, a stabilire la terapia più adatta.